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concerto

Walter Fähndrich

VIOLA

brani propri

musica che afferra e dilata spazio e tempo

 

mercoledì 28 giugno 2000 ore 21.00

 

la rada chiude il suo ciclo concertistico inverno-primavera 2000 con una performance musicale che concerne più che mai la tematica "vuoto-spazio-silenzio", fil rouge delle sue manifestazione sin dal 1999.

I concerti e le installazioni di suono di Walter Fähndrich sono "musica per lo spazio". Nato nel 1944 nel Canton Zugo, vive oggi tra Brissago e Basilea. Oltre a suonare la viola, è compositore, improvvisatore, artista multimediale e performer solista. Il suo ciclo concertistico VIOLA nasce da un modo diverso nel suonare il suo strumento. Una ricerca influenzata dal suo occuparsi da anni di suoni elettro-acustici e di musica extraeuropea. Nella sua ricerca di possibilità sonore in zone marginali si allontana sempre più dall'interpretazione tradizionale.

"Musica per spazio", egli scrive, "è tempo che costituisce spazio e si estende. Estendosi, intreccia reti, crea forme, sculture, gesti musicali, stati energetici."

Questa musica però crea anche silenzi, dei pianissimi al confine del silenzio, come lo descrive Klaus-Ernst Behne: "E' silenzio ciò che non si sente? Silenzio è quando si riesce a sentire illimitatamente tanto." La percettiblità del silenzio si manifesta ancora di più nelle installazioni di suono. Ed è proprio un'occasione interessante poter conoscere in un breve spazio-tempo queste due espressioni di Walter Fähndrich:

giovedì 22 giugno verrà inaugurato nella vallata del Sacro Monte a Brissago una sua installazione di suono e - appena una settimana dopo - il concerto VIOLA a Monte Carasso.

Le installazioni di suono in spazi interni ed esterni (in Svizzera e all'estero) si rilegano anche all'archittetura e alla matematica. Infatti, prima di concepire l'installazione, l'artista prende misure esatte dello spazio sonoro. Questo gli permette di realizzare in modo consapevole lo spazio. La relazione tra suono è spazio era già conosciuta nella Grecia antica e nel medioevo europeo: la musica era considerata una scienza di numeri e di proporzioni numerici.

Per questo concerto la rada è andata alla ricerca di uno spazio adatto e lo ha trovato grazie alla disponibilità del Comune di Monte Carasso e del responsabile artistico, Nando Snozzi, nei sotterrani del Convento delle Agostininiane.

 

Il ciclo concertistico inverno-primavera 2000 organizzato da la rada è stato possibile grazie ai contributi di PRO HELVETIA e di MIGROS percento culturale .

 

entrata: 10 e 15 franchi

avviso al pubblico: visto che i sotterrani del Convento sono molto freschi, conviene munirsi di una giacca.

 

 

 

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